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giovedì 25 ottobre 2012

Se ti abbraccio non avere paura

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Un padre e un figlio vanno in vacanza. In moto e auto. Un viaggio sulla strada: prima un coast to coast negli USA e poi una peregrinazione randagia in Centro e Sud America. Beati loro, chi può permettersi un viaggio del genere? In pochi, davvero in pochi. Ma chi può permettersi una vita del genere? Forse ancora meno persone, perché il padre e il figlio di Se ti abbraccio non avere paura non sono come tutti gli altri. Sono una coppia che sta affrontando da sempre una malattia seria e paurosa. Il ragazzo è affetto da autismo. Non nel senso che è un genio (Hollywood è ben lontana dal Veneto), ma nel senso che vive in un mondo tutto suo: comunica malissimo, cioè non lo fa, e hai i suoi momenti, cioè è intrattabile.

Se ti abbraccio non avere paura è comunque letteratura di viaggio e romanzo di formazione. È divertente: i due se la spassano genuinamente, incontrano personaggi di ogni tipo e ci mostrano come dovrebbero essere un viaggio e un'avventura. Tutto vero o fantasia? Il padre ed il figlio esistono, il viaggio l'hanno fatto, ma il libro l'ha scritto uno scrittore altrettanto vero, Fulvio Ervas. Che probabilmente romanza, taglia, interseca e unisce parti e sentimenti della storia che gli è stata raccontata e affidata dal padre. Che qualcuno lo benedica per questo: il libro è bello e appiccicoso come un abbraccio del ragazzo. L'editore Marcos y Marcos si è trovato tra le mani un capolavoro. Complimenti a tutti.

Una frase scelta a caso (quasi):

"Pensi che New Orleans avrà bisogno della tua bacchetta magica?"
"Sì".

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